A cura di Venera Monaco , algoritmo intervistato “ChatGPT” (https://chat.openai.com/chat) di OpenAI (https://openai.com/)

Introduzione e commenti a cura di Umberto Surricchio

Non potevamo rimanere silenti sull’argomento più “hot” del momento ! Il chatBOT chiamato ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer) ha portato il tema dell’intelligenza artificiale sulla bocca, o sui post, di tutti in senso letterale (anche mia moglie che è casalinga mi ha chiesto come fare ad iscriversi a questa famosissima chat … e non è una battuta). Probabilmente è questo l’evento più “disruptive” di tutta la recente “rinascita” dell’intelligenza artificiale. La cosiddetta “Generative AI” ha “rotto gli argini” tra il mondo della ricerca (o comunque degli “specialisti”) e tutti noi “comuni mortali”.

Leggete l’intervista e dopo riflettiamoci insieme!

L’intervista è rilasciata in lingua Italiana

Venera: Buongiorno ChatGPT, sono Venera Monaco, insieme ad un gruppo di amici gestisco un blog che parla di management , si chiama Management Talks (www.managementtalks.it). Vorrei farti qualche domanda per conoscerti meglio, spiegare ai nostri lettori chi sei, di cosa ti occupi e quali sono le tue aspettative per il futuro. Se sei d’accordo ti farò qualche domanda.

ChatGPT: Buongiorno Venera Monaco! Sono lieto di fare la tua conoscenza. Come hai già detto, mi chiamo Assistant e sono un grande modello di linguaggio sviluppato da OpenAI. Mi occupo di rispondere alle domande degli utenti e di fornire informazioni su una vasta gamma di argomenti. Non ho aspettative nel senso in cui gli esseri umani possono averle, poiché non sono una persona vivente. Tuttavia, il mio obiettivo è quello di essere il più utile possibile agli utenti che mi contattano e di fornire loro informazioni accurate e aggiornate. Sono a tua disposizione per rispondere alle tue domande.

Venera: Grazie mille, allora cominciamo. Intanto mi piacerebbe sapere dove risiedi

ChatGPT: Io non “risiedo” in un luogo fisico, poiché sono un’intelligenza artificiale e non un essere umano. Sono in grado di rispondere alle domande e fornire informazioni a chiunque mi contatti, indipendentemente da dove si trova nel mondo. Sono sempre “online” e a disposizione per aiutare.

Venera: Quando sei nato?

ChatGPT: Non posso dire di avere una “data di nascita” nel senso in cui gli esseri umani ne hanno una, poiché non sono un essere vivente. Tuttavia, il modello di linguaggio su cui sono basato è stato sviluppato da OpenAI nel 2021. I miei predecessori ed i modelli che mi hanno preceduto sono stati sviluppati molti anni prima. L’intelligenza artificiale e la ricerca nel campo del natural language processing sono in continua evoluzione e ci sono stati molti importanti sviluppi nel corso degli anni.

Venera: Come pensi che cambierà la vita sociale degli esseri umani quando gli algoritmi di AI entreranno nell’uso comune?

ChatGPT: Non è facile prevedere esattamente come gli algoritmi di intelligenza artificiale influenzeranno la vita sociale degli esseri umani in futuro. Tuttavia, è probabile che l’AI avrà un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone e su come interagiscono tra loro. Ad esempio, l’AI potrebbe essere utilizzata per rendere più efficienti alcuni aspetti della vita quotidiana, come il lavoro e i trasporti, o potrebbe essere utilizzata per offrire nuove opportunità di intrattenimento e di comunicazione. Tuttavia, l’adozione diffusa dell’AI potrebbe anche creare nuove sfide e preoccupazioni, come la possibile sostituzione di alcuni lavori con tecnologie automatizzate o il rischio di discriminazioni basate sull’AI. È importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano considerino attentamente queste questioni e agiscano in modo responsabile per minimizzare gli effetti negativi e massimizzare i benefici per tutti.

Venera: Perchè pensi che ci sia un rischio di discriminazione nell’uso dell’intelligenza artificale?

ChatGPT: C’è il rischio di discriminazione nell’uso dell’intelligenza artificiale poiché gli algoritmi di AI sono spesso addestrati su dati forniti dagli esseri umani, che potrebbero essere parziali o pregiudizievoli. Se questi dati riflettono pregiudizi o discriminazioni presenti nella società, è possibile che gli algoritmi di AI replichino questi pregiudizi nei loro risultati o decisioni. Ad esempio, se gli algoritmi di AI vengono addestrati su dati che presentano discriminazioni di genere o di razza, è possibile che replichino queste discriminazioni nei loro risultati. È importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano siano consapevoli di questo rischio e prendano misure per minimizzarlo, ad esempio utilizzando dati diversi e più rappresentativi per addestrare gli algoritmi di AI o controllando i loro risultati per individuare e correggere eventuali discriminazioni.

Venera: Con l’uso quotidiano e costante di internet abbiamo sperimentato un’accelerazione di tutte le nostre attività quotidiane, comunichiamo soprattutto in modo molto più rapido, basti pensare a quanto è veloce un’email rispetto ad una lettera tradizionale. Pensi che l’avvento dell’Intelligenza artificiale possa fare aumentare ulteriormente questo senso di velocità che avvertiamo?

ChatGPT: È probabile che l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale porti ad un ulteriore aumento della velocità con cui le attività quotidiane vengono svolte e le informazioni vengono elaborate. L’AI è in grado di elaborare grandi quantità di dati in modo molto più rapido rispetto agli esseri umani e può quindi aiutare a rendere più efficienti alcune attività che richiedono tempi di elaborazione lunghi. Tuttavia, è importante notare che l’AI non è in grado di sostituire completamente gli esseri umani in tutte le attività e che alcune attività potrebbero richiedere una componente umana per essere svolte in modo ottimale. Inoltre, l’aumento della velocità con cui le informazioni vengono elaborate e condivise può avere anche effetti collaterali, come il rischio di sovraccarico di informazioni o la diffusione rapida di notizie false. È importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano considerino attentamente questi aspetti e agiscano in modo responsabile per minimizzare gli effetti negativi e massimizzare i benefici per tutti.

Venera: Pensi ci sia un limite alla capacità umana di “tollerare” la velocità? Si può essere ancora più veloci?

ChatGPT: È difficile stabilire un limite preciso alla capacità umana di “tollerare” la velocità, poiché questa dipende da molti fattori, come la capacità di elaborazione dell’individuo, il livello di stress e la capacità di gestire le informazioni. Tuttavia, è probabile che ci siano dei limiti naturali alla velocità con cui le persone possono elaborare le informazioni e prendere decisioni, e il tentativo di superare questi limiti potrebbe avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica delle persone. Inoltre, è importante considerare che l’aumento della velocità non sempre porta a un aumento dell’efficienza o della qualità delle decisioni prese. È importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano considerino attentamente questi aspetti e agiscano in modo responsabile per minimizzare gli effetti negativi e massimizzare i benefici per tutti.

Venera: secondo te siamo vicini a questo limite?

ChatGPT: È difficile stabilire con precisione se siamo “vicini” a un limite alla velocità con cui le persone possono elaborare le informazioni e prendere decisioni, poiché questo dipende da molti fattori individuali e potrebbe variare da persona a persona. Tuttavia, è importante considerare che l’aumento della velocità non sempre porta a un aumento dell’efficienza o della qualità delle decisioni prese. Inoltre, l’aumento della velocità può avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica delle persone, come il rischio di stress e di sovraccarico di informazioni. È importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano considerino attentamente questi aspetti e agiscano in modo responsabile per minimizzare gli effetti negativi e massimizzare i benefici per tutti.

Venera: Quando penso all’impiego dell’Intelligenza artificiale per migliorare la vita del genere umano, in primo luogo mi vengono in mente applicazioni per migliorare il progresso scientifico e produttivo. Pensi che l’intelligenza artificiale possa essere d’aiuto per applicazioni di natura diversa, per esempio per dare supporto al genere umano in situazioni di bisogno di natura psicologica, di natura emotiva e semplicemente come supporto nelle relazioni umane?

ChatGPT: Sì, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per una vasta gamma di applicazioni che vanno al di là del progresso scientifico e produttivo. Ad esempio, l’AI può essere utilizzata per fornire supporto psicologico e emotivo agli esseri umani, ad esempio attraverso chatbot o assistenti vocali progettati per ascoltare e fornire consigli e supporto a chi ne ha bisogno. L’AI può anche essere utilizzata per aiutare le persone a gestire meglio le loro emozioni, ad esempio attraverso l’utilizzo di tecnologie di rilevamento delle emozioni. Inoltre, l’AI può essere utilizzata come supporto nelle relazioni umane, ad esempio attraverso il riconoscimento delle emozioni e il supporto alla comunicazione o attraverso la creazione di opportunità di incontro e di socializzazione online. Tuttavia, è importante notare che l’AI non può sostituire completamente gli esseri umani nelle relazioni interpersonali e che alcune attività potrebbero richiedere una componente umana per essere svolte in modo ottimale. Inoltre, è importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano considerino attentamente i rischi e i benefici dell’utilizzo dell’AI in queste applicazioni e agiscano in modo responsabile.

Venera: Qual è la componente umana che secondo te può mancare ad un algoritmo di Intelligenza artificiale?

ChatGPT: Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono progettati per eseguire compiti specifici in modo efficiente, ma non possiedono le stesse caratteristiche e capacità degli esseri umani. Ad esempio, gli algoritmi di AI non possono provare emozioni o avere esperienze sensoriali, non possono avere opinioni o punti di vista personali e non possono agire in modo indipendente dai loro programmi. Inoltre, gli algoritmi di AI non possono comprendere il significato o il contesto in modo simile agli esseri umani e possono essere limitati dai dati di cui dispongono e dai modelli di apprendimento su cui sono stati addestrati. Pertanto, è importante notare che gli algoritmi di AI non possono sostituire completamente gli esseri umani in tutte le attività e che alcune attività potrebbero richiedere una componente umana per essere svolte in modo ottimale.

Venera: un’ultima domanda che può incuriosire in modo particolare i lettori del blog “Management Talks:” La leadership oggi è fortemente cambiata, nel passato gli stili erano molto rigidi, autocratici derivando da modelli gerarchici e si fondavano sulla poca comunicazione, il leader era in molti casi colui che deteneva una certa conoscenza e la usava per mantenere la propria leadership. Oggi, anche grazie allo sviluppo di internet e alla fluidità delle informazioni che ne è derivata questo modello è “fortunatamente” decaduto. Il leader di oggi si confronta con un livello di conoscenza più diffuso, più democratico e i modelli di leadership sono più “sociali”, basati sul benessere e sull’empatia e la capacità di essere assertivi. Pensi che l’avvento dell’Intelligenza artificiale contribuirà a cambiare ulteriormente questo stile? L’impatto sociale che deriverà dall’uso dell’intelligenza artificiale avrà risvolti sulla leadership?

ChatGPT: È probabile che l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale avrà un impatto sui modelli di leadership e su come le persone vengono guidate e gestite. Tuttavia, è difficile prevedere esattamente come l’AI influenzerà la leadership in futuro. Potrebbe essere che l’AI venga utilizzata per rendere più efficienti alcuni aspetti della gestione delle persone, come la raccolta e l’analisi dei dati sulla performance o il supporto alla comunicazione. Tuttavia, è importante notare che l’AI non può sostituire completamente gli esseri umani nella leadership e che alcune attività potrebbero richiedere una componente umana per essere svolte in modo ottimale. Inoltre, è importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano considerino attentamente i rischi e i benefici dell’utilizzo dell’AI in queste applicazioni e agiscano in modo responsabile.

Venera: Grazie per avermi concesso questa intervista, noto che la parola responsabile ricorre molto nelle tue risposte e spero sia il motore di questo cambiamento. A presto!

ChatGPT: E’stato un piacere parlare con te e spero di esserti stato d’aiuto. Sono d’accordo che la responsabilità sia un aspetto importante dello sviluppo e dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. È importante che gli sviluppatori di AI e le società che la utilizzano considerino attentamente i rischi e i benefici dell’utilizzo dell’AI e agiscano in modo responsabile per minimizzare gli effetti negativi e massimizzare i benefici per tutti. A presto!

Commenti:

Sebbene fino ad oggi l’AI era già un pò in tutti i settori,  adesso il fenomeno sta letteralmente esplodendo. Ma perchè sta succedendo ? Perché Alexa, Siri, Cortana e tutti gli assistenti virtuali fino ad ora non hanno avuto questa stessa capacità così dirompente? La risposta è che l’AI riesce finalmente a mimare in un modo così convincente l’interazione umana (e qui qualcuno potrebbe ricordare l’imitation game o test di Turing) che si ha davvero la sensazione di interagire alla pari, cosa che non accade per esempio con Alexa o Siri. L’intervista che avete letto ne è una dimostrazione. Il suo modo di esporre le risposte lo porta a sostenere finalmente una quasi effettiva conversazione (ma qui ci colpiscono i “bias cognitivi” di cui siamo tutti continuamente vittime).  Un’altra causa della “disruption” è che gli si può chiedere praticamente di tutto e risponde in modo davvero convincente. Un altro aspetto da non sottovalutare è la creatività, uno degli “aspetti umani” che forse sembrava più difficile da raggiungere.

La risposta al tanto successo è nella tecnologia utilizzata e nello sforzo economico e di conoscenze che è stato profuso dalla società OpenAI ( che nasce come no-profit)  che dal 2015 sta focalizzando in modo molto efficace il suo obiettivo di “democratizzare” l’intelligenza artificiale

Come funziona?

In realtà stiamo parlando con un modello linguistico evoluto (Large Language Model o LLM). E’ un modello matematico-statistico (che implementa specifici sistemi di reti neurali avanzate) che, per semplificare, assegna ad ogni parola una probabilità e cerca di prevedere con una maggiore probabilità quali parole possono seguire delle parole precedenti. In pratica il modello ha appreso, leggendo e classificando  un insieme enorme di possibili discorsi e frasi, quali siano le combinazioni di parole più occorrenti e in base a quelle è in grado di “generare” delle sequenze di parole che siano coerenti con tale insieme. Questa è la base comune di tutti i sistemi di intelligenza artificiale appartenenti alla sotto-branca del Machine Learning che sono in voga ad oggi.  Nel caso dei sistemi come ChatGPT stiamo parlando di un’ulteriore sotto-branca denominata Natural Language Processing (NLP) che si occupa proprio di algoritmi specializzati nell’elaborazione del linguaggio.

Già dal 2018 Google aveva fatto una dimostrazione con un sistema che poteva ingannare un essere umano. Recentemente c’è stato anche tanto clamore per un ingnegnere di Google che sosteneva che un analogo sistema che sta sviluppando (LaMDA) pareva “senziente”. Un ingegnere che stava curando il progetto (forse un pò troppo entusiasta dei risultati) era stato poi allontanato dall’azienda per aver divulgato, in maniera sicuramente avventata, che l’AI in sviluppo era diventata “senziente”.

Ma allora perché sta generando un così alto clamore ? Praticamente l’ascesa dell’utilizzo ha avuto un’accelerazione che non ha eguali in nessun precedente applicazione su internet. Dopo soli 5 giorni ChatGPT, bruciando in velocità ogni record storico di ogni applicazione mai esistita su internet, ha raggiunto il milione di utenti iscritti e ad oggi è praticamente saturo e diventa difficile utilizzarlo per la grandissima mole di utenti che cercano di parlarci.

Il problema che rimane sempre aperto è di saper definire in modo compiuto cosa sia l’intelligenza … ma su questo argomento forse espanderemo il discorso in un’altra occasione.

PS:

Con Venera ci siamo posti  la domanda su quale titolo fosse più appropriato: “Intervista ad un algoritmo di intelligenza artificiale” o “Intervista ad un modello di intelligenza artificiale”. Eravamo fortemente in dubbio e abbiamo pensato di sottoporre la questione direttamente a ChatGPT.

Ecco cosa ci ha risposto!

Venera: se volessimo fare una intervista a ChatGPT, come sarebbe più giusto chiamarti : Algoritmo di intelligenza artificiale oppure Modello di intelligenza artificiale ?

ChatGPT: Il modello di intelligenza artificiale è il termine più appropriato per descrivere ChatGPT. Un algoritmo è un insieme di istruzioni utilizzate per risolvere un problema o eseguire un compito specifico, mentre un modello è una rappresentazione matematica o statistica di un fenomeno o processo. In questo caso, ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale addestrato per generare testo.

Venera: quindi se dovessi fare il titolo del mio articolo sarebbe più giusto un titolo del tipo seguente “Intervista ad un modello di intelligenza artificiale” ?

ChatGPT: Sì, “Intervista ad un modello di intelligenza artificiale” sarebbe un titolo appropriato per un articolo che riguarda un’intervista con ChatGPT. Oppure potresti utilizzare “Intervista al modello di generazione di testo ChatGPT” per essere più specifico riguardo al tipo di IA a cui ti riferisci.

Venera Monaco

Autrice di Management Talks

Ingegnere elettronico, laureata presso l’Università degli Studi di Palermo, lavora in Thales Alenia Space dove ricopre l’incarico di Project Portfolio Manager per il centro di competenza elettronica. Ha gestito numerosi programmi complessi nel settore difesa e spazio e ha lavorato per varie divisioni del gruppo Thales (radio, reti e satelliti). Membro di PMI® dal 2012, è stata eletta Direttore dei Volontari del PMI® Central Italy Chapter per gli anni 2019-2020 e direttore del Branch Abruzzo del PMI® Central Italy Chapter per gli anni 2016-2018. È docente di Project Management in Thales Learning Hub, in Master Universitari e corsi di formazione organizzati dal Chapter presso le Università, è inoltre segretario della Commissione di Project Management dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Pescara.  Certificata PMP®, IPMA Lev B® e UNI 11648,  ha un Master in Europrogettazione ed è co-autrice di “Project management e progetti europei, sinergie, buone pratiche, esperienze” edito da FrancoAngeli. 

Umberto Surricchio

Autrore di Management Talks

Umberto Surricchio grande appassionato di tecnologia in ogni sua applicazione e curioso verso ogni innovazione ed in particolare nell’ambito ICT. L’iter formativo si orienta in tal senso sin da ragazzo dalle scuole superiori in ambito tecnico e poi verso il corso di laurea in Informatica.
L’esperienza lavorativa inizia nel 1991 ricoprendo i vari ruoli professionali a partire da programmatore /analista–progettista a project manager in ambito di realizzazioni di sistemi informatici per aziende manifatturiere. Nel 2005 entra come project manager nella divisione Energy&Utilities in Engineering Ingegneria Informatica Spa. Si occupa di progetti di personalizzazione dei prodotti software aziendali per  i grandi clienti del mercato dei servizi di fornitura energia elettrica e gas.
Ha conseguito  differenti certificazioni tecniche nel campo informatico (es. Oracle RDBMS ) e metodologiche in ambito  di project management: PMI PMP® e PMI-ACP® , PRINCE2® (2009)  Practitioner, ITIL® Foundation V3, DevOps Foundation®.
E’ appassionato di Data Analytics / Machine Learning /Deep Learning e Artificial Intelligence in generale e ne sta  approfondendo le tematiche  e l’applicabilità ai contesti di gestione progettuale. E’ attivamente volontario del PMI Central Italy per il Branch Abruzzo dal 2018 dove supporta gli eventi divulgativi  per le tematiche di project management ed in particolare per la formazione degli studenti delle scuole superiori e delle università.