di Antonietta Fiorentino

  • Difficoltà: ALTA.
  • Preparazione: Necessaria esperienza
  • Cottura: iterativa, incrementale
  • Valore rilasciato: Alto

CURIOSITA’

Molti chef hanno scritto e diffuso informazioni su questo piatto condividendo la loro versione.

Nel 2001 ben 17 chef stellati si sono incontrati per mettere insieme le proprie esperienze in merito e per condividere la visione di questo grande piatto. Così per la prima volta viene messo nero su bianco circa gli ingredienti necessari per la “agilità” (ref. https://www.agilealliance.org/agile101/the-agile-manifesto/, https://www.agilealliance.org/agile101/12-principles-behind-the-agile-manifesto/ ).

Dopo il 2001 tutti gli chef hanno provato ad eseguire la ricetta spesso ottenendo risultati non molto piacevoli al palato. Ormai questa nuova moda del food era stata lanciata! 

Personalmente ho viaggiato nella regione impervia di Safe e in quella di SofS ed ancora in quella di Hybrid Management attraverso catene montuose, oceani, fiumi, pianure per scoprire l’origine della “agilità”. Ho intervistato molte persone: chef stellati, persone del popolo, per carpire la ricetta originale. Dunque, sono qui a condividere una scoperta sensazionale: L’agilità è stata inventata e applicata per la prima volta nella storia dalle mamme!

Più che una vera ricetta specifica con tecniche e processo di lavorazione puoi considerarla più che altro come una cornice, all’interno della quale utilizzare strumenti e tecniche diversi

PRESENTAZIONE

Ci sono ricette, come creare una torta per un matrimonio, il cui contesto di informazioni è noto e definibile, caratterizzato, dunque, da un basso livello di incertezza. In questi casi applicherai processi di lavorazione delle materie prime ben definiti che nel tempo hanno già dimostrato la loro efficacia…e bontà.

Poi ci sono, invece, delle ricette, dove il livello di incertezza è alto, è difficile, se non impossibile, determinare a priori tutti i requisiti e le caratteristiche di quello che devi realizzare, tenendo sotto controllo le varianti in corso d’opera attraverso un processo strutturato. 

La ricetta dell’agilità è stata messa a punto proprio per consentirci di affrontare scenari di questo tipo, per esplorare la fattibilità di un risultato attraverso brevi cicli di lavoro e per adattarsi in maniera tempestiva a situazioni che evolvono velocemente, sulla base di frequenti feedback provenienti dagli stakeholder chiave e degli utilizzatori/consumatori del prodotto finale.

INGREDIENTI PRINCIPALI

  • Ciclo P-D-C-A (ciclo di Deming)
  • Competenze di dominio
  • Competenze T 
  • Self-Organization

PREPARAZIONE

Come si fa a resistere a tanta golosità? Se hai già l’acquolina in bocca e non vuoi aspettare …iniziamo!

…ad es. con un approccio empirico, dove prendi le tue decisioni in base a ciò che conosciAh! Le nostre mamme!

Spesso il problema delle pietanze è proprio il fatto che all’inizio non ne sai molto di quel che devi realizzare. O meglio, credi di saperlo per poi scoprire in corso d’opera che le cose non stanno come pensavi. 

Ci sono due possibili “Procedimenti” (possono essere applicati contemporaneamente) per diminuire i rischi derivanti dal fatto che le cose possono cambiare:

  • Iteratività: ti organizzi il lavoro in scatole temporali di durata fissa, chiamate iterazioni. All’inizio di ciascuna iterazione fisserai degli obiettivi realizzativi parziali e al termine verificherai il risultato conseguito. Acquisirai così man mano informazioni utili per pianificare il lavoro rimanente correggendo eventualmente il tiro.
  1. Incrementalità: non costruisci il tuo prodotto/servizio tutto insieme, a valle di una unica grande e dettagliata fase di analisi e progettazione, ma in maniera progressiva, un po’ alla volta. In questo modo puoi far fronte meglio ad esigenze che potrebbero cambiare nel tempo. 

E’ chiaro che una visione generale di ciò che vuoi realizzare dovrai averla dall’inizio. In altre parole, non puoi cominciare a lavorare su un antipasto, per poi rilasciare dopo un dolce!!

L’approccio iterativo e incrementale ti consente però di controllare meglio i rischi, evitando di prendere troppe decisioni anticipate che potrebbero rivelarsi inefficaci nel prosieguo del lavoro. 

Una particolare attenzione va dedicata alle persone che lavorano con te in cucina e cioè alla brigata (Agile Team) che dovrebbe prevedere tre ruoli chiave (ruoli core): Product Owner, Scrum Master, Development Team.

Il Product Owner è colui/colei che ha le competenze di dominio e la responsabilità del prodotto da realizzare, rappresenta la “voce del cliente” e garantisce che venga rilasciato il massimo valore di business ad ogni iterazione.

Lo Scrum Master è il facilitatore del gruppo di lavoro, sia nell’applicazione dei processi corretti sia per garantire la focalizzazione al risultato.

Il Development Team è la squadra che crea, sviluppa e rilascia gli incrementi del prodotto/servizio al termine di ogni iterazione. E’ costituito da persone impegnate al 100% sul progetto, con competenze cross-funzionali e grandi capacità collaborative, di responsabilizzazione e di auto-organizzazione.  

Ma come fai a capire cosa fare prima e cosa fare dopo?

Il Product Owner prepara un Product Backlog contenente l’elenco delle cosiddette User Story (e dei relativi criteri di accettazione) che esprimono in maniera formale ma sintetica i requisiti di business e di prodotto. Le User Story sono ordinate per priorità decrescente, in funzione del valore di business che ciascuna di esse apporta al cliente. 

All’inizio di ogni iterazione, la brigata seleziona le User Story che ritiene di poter completare nel corso dell’iterazione stessa, rispettando l’ordine di priorità del Backlog. 

Al termine dell’iterazione, la brigata presenta al Product Owner e agli assaggiatori (stakeholder chiave) il lavoro effettivamente “completato”, cioè l’incremento prodotto sul deliverable principale. Il Product Owner conferma l’incremento solo se soddisfa i criteri di accettazione concordati nel Product Backlog. 

Alla fine di ogni iterazione la brigata individua eventuali elementi di miglioramento da applicare nelle prossime iterazioni.

Alla fine del lavoro avrete il vostro prodotto servito con la vostra Agilità! 

Buon appetito dalla vostra chef 5 stelle SCRUM

CONSIGLIO

Non iniziate senza una preparazione adeguata. Per rendere sano il risultato provate a coinvolgere tutta la catena gerarchica della vostra organizzazione.

Antonietta Fiorentino

Agile Coach (ScrumStudy Certified Agile Coach), Project Manager certificato a norma UNI 11648 e UNI 11506, PMP®, ITIL®, SMC™, SPOC™, ISIPM Advanced.  Trainer accreditato Scrum per APMG International.

Trainer accreditato Scrum per ScrumStudy (VMEdu Inc.). PMI- Authorized Training Partner Instructor. Trainer accreditato di Project Management per corsi ISIPM Base (ISIPM, Istituto Italiano di Project Management).

Laureata in Ingegneria Elettronica, dopo 15 anni come Software Engineer e Project Manager in Engineering Ingegneria Informatica S.p.A., dal 2015 ha avviato l’attività imprenditoriale fondando due aziende con le quali si occupa di consulenza e formazione manageriale e agile.